Battilocchio napoletano: un viaggio tra tradizione e sapore

Un viaggio tra storia e sapori per scoprire il battilocchio napoletano, un piatto simbolo della tradizione culinaria di Napoli.

Hai mai sentito parlare del battilocchio napoletano? Questa specialità culinaria, purtroppo poco conosciuta, merita di essere scoperta. Simile alla più celebre pizza fritta, il battilocchio affonda le sue radici nel dopoguerra, un periodo in cui le famiglie più bisognose cercavano di reinventarsi in cucina, cucinando senza forni a legna. Andiamo a scoprire insieme la storia, la preparazione e alcune curiosità su questo delizioso fritto napoletano.

Origini e caratteristiche del battilocchio

Il battilocchio, conosciuto anche come piscitiello, si distingue per la sua forma allungata e per la varietà dei ripieni che lo caratterizzano. Questa pietanza è una vera e propria testimonianza della creatività culinaria di un’epoca in cui il cibo veniva preparato con ingredienti semplici e facilmente reperibili. A differenza della pizza fritta, che ha una forma più ampia e rotonda, il battilocchio è piccolo e viene immerso nell’olio caldo, permettendo una cottura rapida e saporita.

Le sue origini raccontano di un tempo in cui la necessità era la madre dell’invenzione. Durante il dopoguerra, ingredienti come pomodoro e mozzarella erano considerati un lusso, riservato a pochi fortunati. Per questo, il ripieno tradizionale del battilocchio era composto da ricotta, cicoli di maiale, provola e pepe, tutti ingredienti più accessibili e a buon mercato. Le donne, spesso, friggendo i loro impasti all’aperto, accettavano pagamenti a lungo termine, un’usanza comune in quelle difficili circostanze.

La preparazione del battilocchio

Per preparare un ottimo battilocchio, seguire una ricetta precisa è fondamentale. Iniziamo con l’impasto: mescola farina e lievito in una ciotola, aggiungendo l’acqua poco a poco fino a ottenere un composto omogeneo. Ricorda, è importante impastare energicamente per ottenere un panetto liscio che dovrà lievitare per circa due ore. Hai mai provato a farlo? È un’esperienza davvero gratificante!

Dopo la lievitazione, forma delle palline di impasto da circa 100 grammi. Queste devono lievitare nuovamente, coperte, per un’ora. Nel frattempo, prepara i ripieni: lavora la ricotta fino a ottenere una crema e taglia a cubetti i cicoli. Questi saranno la farcitura del tuo battilocchio, un mix di sapori che ti conquisterà!

Quando l’impasto è pronto, stendi ogni pallina fino a formare un disco di circa 20 cm di diametro. Al centro di ciascun disco, posiziona un cucchiaio di crema di ricotta, un po’ di cicoli e cubetti di provola. Dopo aver insaporito con pepe nero, chiudi il disco a mezzaluna, sigillando bene i bordi per evitare che il ripieno fuoriesca durante la frittura.

Cottura e suggerimenti per servire

Per friggere il battilocchio, scalda abbondante olio di semi a 180°C. Immergi delicatamente il battilocchio nell’olio, ricordandoti di girarlo a metà cottura per una doratura uniforme. Una volta cotto, scola il fritto su carta assorbente per eliminare l’olio in eccesso e servilo caldo. Come sarebbe bello gustarlo insieme a un buon bicchiere di vino, vero?

È consigliabile assaporare il battilocchio appena fritto per apprezzare al meglio la sua croccantezza e il ripieno filante. Se avanza, puoi riscaldarlo in forno o in friggitrice ad aria per riportarlo alla sua consistenza originale. Non è meraviglioso come un semplice fritto possa riservare così tante sorprese?

In conclusione, il battilocchio napoletano è molto più di un semplice fritto: rappresenta un pezzo di storia culinaria e un simbolo di creatività e resilienza che continua a vivere nelle cucine delle famiglie napoletane. Prepararlo è un atto d’amore verso la tradizione, un modo per mantenere viva la memoria di un passato che, seppur difficile, ha dato vita a gusti e sapori inconfondibili. Non ti viene voglia di provarlo subito?

Scritto da AiAdhubMedia

Cucina stellata: un viaggio tra esperienze e delusioni

L’EMC come potenziale trattamento per il metabolismo tumorale