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Un importante traguardo è stato raggiunto per la cucina italiana, che è stata ufficialmente designata come patrimonio culturale immateriale dell’umanità dall’UNESCO. Questo riconoscimento, ottenuto dopo un lungo processo di candidatura durato cinque anni, è stato annunciato durante la recente riunione del Comitato intergovernativo dell’UNESCO, tenutasi a Nuova Delhi, in India.
Questo prestigioso titolo non solo celebra la diversità delle tradizioni gastronomiche italiane, ma promette anche di apportare significativi benefici al settore del turismo gastronomico, già forte in Italia. L’obiettivo di questo riconoscimento è di proteggere e promuovere un patrimonio culinario che rappresenta un vero e proprio mosaico di culture e pratiche culinarie.
Il valore della cucina italiana nel mondo
La cucina italiana, con le sue specialità come pasta e pizza, non è solo un simbolo nazionale, ma anche un ambasciatore della cultura italiana nel mondo. Le migliaia di ricette regionali che caratterizzano la nostra tradizione sono ora sotto i riflettori internazionali, aumentando l’interesse verso il nostro patrimonio gastronomico.
Il turismo legato al cibo è una delle principali motivazioni per cui i visitatori scelgono l’Italia come meta. Nel 2025, questo settore ha generato oltre 40 miliardi di euro, con una crescita del 12% rispetto all’anno precedente. Nel primo quadrimestre del 2025, la spesa dei turisti per esperienze gastronomiche ha già superato i 9 miliardi di euro, rivelando l’importanza di questo segmento per l’economia italiana.
Le parole dei rappresentanti italiani
Il ministro del Turismo, Daniela Santanchè, ha espresso la sua soddisfazione per questo riconoscimento, sottolineando che la cucina italiana è parte integrante della nostra identità culturale e un asset strategico per l’economia nazionale. Secondo le stime, questo riconoscimento potrebbe incrementare i flussi turistici fino all’8% nei prossimi due anni, traducendosi in circa 18 milioni di pernottamenti aggiuntivi.
Il processo di candidatura e le istituzioni coinvolte
La candidatura della cucina italiana è stata promossa dal governo italiano attraverso il ministero della Cultura e il ministero dell’Agricoltura, insieme a tre comunità proponenti: la Fondazione Casa Artusi, l’Accademia Italiana della Cucina e la rivista La Cucina Italiana. La creazione del dossier, iniziata nel 2025, ha richiesto un lavoro meticoloso per evidenziare la ricchezza delle tradizioni culinarie italiane.
Nel marzo 2025, il governo ha presentato ufficialmente la candidatura, e il parere favorevole dell’UNESCO è arrivato nel novembre 2025, culminando in questo traguardo storico. È importante sottolineare che non è la prima volta che la cucina italiana riceve tale riconoscimento: nel 2017, l’arte del pizzaiuolo napoletano era già stata inserita nella lista dei patrimoni immateriali.
Implicazioni per il futuro
Con questa nuova designazione, le istituzioni e i consorzi di tutela dei prodotti tipici italiani si impegnano a proteggere e valorizzare il nostro patrimonio gastronomico. Andrea Segrè, presidente della Fondazione Casa Artusi, ha dichiarato che questo riconoscimento è fondamentale per preservare le tradizioni culinarie italiane e promuovere la sostenibilità.
Oltre ai benefici nel settore turistico, ci si aspetta un impatto anche sull’export dei prodotti tipici, contribuendo a consolidare la posizione dell’Italia nel mondo come leader nel settore agro-alimentare. Mario Piccialuti, direttore generale di Unione Italiana Food, ha evidenziato l’importanza di questo riconoscimento per il futuro della nostra tradizione gastronomica e delle aziende che ne fanno parte.

