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La vita, a volte, sembra un vortice di impegni e scadenze. Maggio, con il suo profumo di fiori e l’esplosione di colori, dovrebbe essere il mese della rinascita in cucina. Ma quest’anno, con tutte le energie spese a completare un manoscritto e a curare ogni dettaglio, sento il bisogno di fermarmi. D’altronde, chi non ha mai desiderato un momento di quiete, lontano dai fornelli e dalla frenesia quotidiana?
Il processo creativo in cucina
Quando abbiamo presentato il nostro manoscritto a gennaio, e le fotografie sono state completate a febbraio, ho realizzato che la vera magia della scrittura non finisce mai. Si tratta di un viaggio, non di una meta. Dopo aver visionato il layout del libro, che ci ha entusiasmati per i suoi colori e la sua impaginazione, è ora di affrontare il secondo giro di correzioni. Questo passaggio è cruciale; è qui che il manoscritto si trasforma da un insieme di pensieri disordinati in un’opera coesa e raffinata. Personalmente, ricordo i miei esordi: pensavo che una volta consegnato il lavoro, fosse tutto finito. Ma ora so che è solo l’inizio. Ogni parola conta, ogni ricetta deve raccontare una storia.
Ritmi e pause: l’importanza del riposo
In mezzo a questo turbinio, ho deciso di prendermi una settimana di pausa. Una settimana senza cucinare nuove ricette, senza impastare il lievito madre. Eppure, questa decisione non è stata facile. Ricordo un momento in cui mi sono sentita sopraffatta: era come se il mondo culinario mi stesse chiamando, ma il mio corpo e la mia mente necessitavano di un momento di stacco. Avete mai provato a riposare davvero? È liberatorio, ma anche un po’ spaventoso. In questo frangente, mi dedicherò alla lettura. Adoro i memoir e i gialli, e sono tentata di immergermi nella serie di Michael Connelly, dopo aver amato le sue trasposizioni televisive. Le storie, in un modo o nell’altro, ci nutrono.
Un’inaspettata avventura con Noa
Mentre scrivo, la vita mi riserva un’imprevista sorpresa. Noa, la mia adorata canina bianca, ha bisogno di un intervento d’urgenza. Chi ha partecipato ai miei corsi di cucina la conosce bene: è dolce, affettuosa, sempre pronta a scambiare un abbraccio. Questo imprevisto ci costringe a rallentare ulteriormente. Dopo il corso, ci concederemo giorni di convalescenza insieme, sul divano, coccolandoci a vicenda. È strano come, a volte, la vita ci porti a riconsiderare le nostre priorità, non è vero? E mentre mi prendo cura di lei, non posso fare a meno di pensare alle ricette che possono allietare i nostri momenti di tranquillità.
Una ricetta delicata: biscotti ai fiori di sambuco
In questo clima di serenità, vi lascio con una ricetta che profuma di primavera: biscotti ai fiori di sambuco. Questi dolcetti non solo sono facili da preparare, ma portano anche con sé un tocco di freschezza e dolcezza. I fiori di sambuco, una vera delizia, possono essere facilmente essiccati e utilizzati in tantissime preparazioni. L’idea di farli con ingredienti semplici mi fa pensare a come la cucina possa essere sia un modo per nutrire il corpo che un mezzo per esprimere la creatività.
Ecco gli ingredienti per circa 32 biscotti:
- 2 tuorli d’uovo
- 80 g di zucchero a velo
- 100 g di burro non salato, molto morbido
- 100 g di farina 0
- 100 g di polenta fine
- 2 cucchiai di fiori di sambuco essiccati (opzionali)
- Scorza di ½ limone
- 1 pizzico di sale marino fine
Procediamo: sbattete i tuorli con lo zucchero a velo, poi unite il burro, la farina, la polenta, i fiori di sambuco, la scorza di limone e il sale fino a ottenere un impasto omogeneo. Formate un disco, avvolgetelo nella pellicola trasparente e lasciatelo in frigorifero per qualche ora. Scherzo sempre sul fatto che questi biscotti sono perfetti da gustare con una tazza di tè, mentre si chiacchiera con un amico o si legge un buon libro.
Per un dolce momento di relax
La vita è fatta di attimi. Attimi in cui ci fermiamo a gustare un biscotto appena sfornato, attimi in cui ci concediamo una pausa. Questi biscotti si conservano in un contenitore ermetico e, vi assicuro, l’aroma di sambuco si intensificherà col tempo. In fondo, non è solo la cucina a nutrirci, ma anche i ricordi e le esperienze che condividiamo. E mentre mi preparo a tornare in cucina, sapendo che ogni ricetta porta con sé un pezzo della nostra storia, aspetto con ansia di accogliere giugno con nuove avventure culinarie.