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Il 7 marzo 2024, a Copenaghen, è nato un ristorante che ha rapidamente cambiato il panorama gastronomico danese. Aure, questo il suo nome, ha ottenuto una stella Michelin in appena 81 giorni, diventando il terzo ristorante più veloce a raggiungere questo prestigioso riconoscimento. I giovani chef Emma Nørbygaard e Nicky Arentsen, i creatori di questa proposta culinaria innovativa, hanno saputo dare vita a un’esperienza unica che parla di natura e autenticità.
Un ambiente unico e suggestivo
Aure è situato in un ex magazzino per la polvere da sparo del 1745, immerso in un parco urbano. Il ristorante è stato restaurato con grande attenzione alla sua storia, mantenendo la struttura originale che si distingue per soffitti alti e pareti in mattoni grezzi. Emma descrive l’atmosfera del ristorante: “Luce, tempo, trasformazione: sono questi gli elementi che ci guidano.” Aure, che in latino significa ‘vento leggero’ e ‘bagliore’, rappresenta per loro una presenza discreta ma incisiva, capace di trasformare l’esperienza culinaria.
Una visione condivisa
Emma e Nicky non sono solo chef, ma anche una coppia nella vita. La loro unione si basa su una passione comune per la natura e la cucina. Hanno lasciato tutto per realizzare il loro sogno e, come racconta Nicky, “Abbiamo venduto ogni cosa. Avevamo solo la nostra idea, il nostro cuore e una cucina da riempire.” Nicky, cresciuto nella regione dello Jutland, ha sviluppato una profonda connessione con l’oceano, mentre Emma porta con sé reminiscenze di una vita rurale, fatta di conserve fatte in casa e profumi di legna.
Filosofia culinaria
La cucina di Aure si basa su un principio fondamentale: ascoltare la stagione. Emma spiega: “Non facciamo menu da manuale, ci lasciamo guidare da quello che la natura offre in quel momento.” Durante l’inverno, il menu presenta radici, tuberi e selvaggina locale, mentre in primavera si arricchisce di erbe spontanee e fiori. Ogni piatto non è concepito per stupire, ma per evocare emozioni e ricordi. “Un piatto riuscito non è quello che fa dire ‘wow’, ma quello che fa rimanere in silenzio,” afferma Nicky.
Il tempo come ingrediente
In cucina, il tempo gioca un ruolo cruciale. Le fermentazioni richiedono mesi, le marinature sono lente e alcune cotture si prolungano per giorni. Anche il pane, ad esempio, viene lasciato riposare a lungo per sviluppare una crosta unica. Emma sottolinea: “Non vogliamo dominare gli ingredienti, vogliamo accompagnarli nel loro percorso naturale.” Questa attenzione ai dettagli e al processo di preparazione si riflette nella qualità del cibo servito.
Un’esperienza intima e autentica
L’atmosfera di Aure è sorprendentemente intima. Il servizio è discreto e attento, senza formalità. Gli ospiti vengono accolti come a casa, in un ambiente caldo e meditativo. “Il lusso per noi è avere tempo e silenzio,” afferma Nicky, “vogliamo che chi entra qui si dimentichi dell’orologio.” Ogni piatto viene servito quando è pronto, creando un ritmo lento e contemplativo durante il pasto.
Riconoscimenti e futuro
Quando la Michelin ha annunciato la stella, Emma e Nicky sono rimasti increduli. “Non l’avevamo chiesta, né immaginata,” raccontano. La stella per loro è un riflesso del loro impegno, non un obiettivo da raggiungere. Con il primo anniversario che si avvicina, non prevedono celebrazioni eclatanti, ma intendono continuare a mettere in pratica la loro visione culinaria, magari espandendo il loro orto o avviando una piccola fattoria. “Abbiamo trovato il nostro ritmo,” conclude Emma, “e vogliamo restare qui, dove la luce filtra lenta e tutto può accadere.”